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La storia di Firenze

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La storia

Fondata nel 59 a.C. come colonia romana con il nome Florentia, la città non ebbe un ruolo di particolare rilievo nell'età antica né in quella altomedievale, quando capoluogo della Tuscia (sotto bizantini, longobardi e franchi) era Lucca. A darle importanza fu, nell'XI secolo, il processo di formazione delle autonomie comunali, che ne accelerò l'evoluzione politica ed economica facendone uno dei centri più vivaci della regione. Sconfitta da Siena a Montaperti nel 1260, vittoriosa su Arezzo a Campaldino nel 1289, Firenze assunse presto il comando della coalizione guelfa in Toscana e, seppur lacerata da violenti contrasti sociali interni, accentuò la politica di espansione che la condusse nel 1406 alla conquista di Pisa e dello sbocco sul mare. Tuscany Florence Wine ChiantiIl XV secolo vide la città assurgere al ruolo, che mantenne fino ai primi decenni del XVI, di guida indiscussa dello sviluppo della civiltà: un ruolo anticipato da geniali personalità quali Dante e Giotto, e consacrato da uno stuolo di architetti, pittori e scultori (da Filippo Brunelleschi a Leon Battista Alberti e a Michelozzo, da Masaccio a Paolo Uccello, a Sandro Botticelli e a Benozzo Gozzoli, da Donatello a Lorenzo Ghiberti, a Luca della Robbia e a Michelangelo) tanto eminenti da non avere riscontro in nessun'altra città. Ma fu anche, il XV, il secolo in cui gli ordinamenti comunali dovettero lasciare il posto alla signoria dei Medici che, nel Cinquecento, superati i due tumultuosi periodi di ripristino della repubblica (1494-1512 e 1527-1530), portò Firenze all'annessione dello stato senese nel 1557 e, nel 1569, al rango di capitale del Granducato di Toscana. Estintasi nel 1737 la dinastia medicea e passato il granducato ai Lorena (fu allora che Anna Maria Luisa, sorella dell'ultimo Medici, pattuì col nuovo granduca che le grandi raccolte d'arte di Firenze non dovessero lasciare la città), ad acquisire speciali meriti tra gli esponenti della nuova casata fu Pietro Leopoldo (1765-1790), con un'intensa azione riformatrice in campo economico, civile, culturale. Gli ultimi granduchi furono Ferdinando III, cui il congresso di Vienna restituì nel 1815 il potere strappatogli da Napoleone, e Leopoldo II, che una grande dimostrazione popolare dei fiorentini il 27 aprile 1859 costrinse all'abdicazione. Capitale d'Italia dal 1865 al 1870, la città fu interessata da un'intensa serie di interventi urbanistici (non sempre felici) cui seguirono le espansioni del Novecento (i 114.500 residenti del 1860 erano già saliti a 205.500 nel 1901): il secolo della Firenze protagonista degli eventi drammatici dell'agosto 1944 (liberazione della città dalle forze nazifasciste; vedi Seconda guerra mondiale) e del novembre 1966 quando, per salvare i suoi tesori artistici e culturali devastati da una rovinosa alluvione dell'Arno, si prodigarono migliaia di giovani (i cosiddetti "angeli del fango") accorsi da ogni parte del mondo. Abitanti (fiorentini): 374.501 (2001).

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